Parola d’ordine: retrofuturismo, ma all’insegna del Leone. Quello francese. Remake di una sportiva d’epoca in un’esplosione di calandre cromate, linee aerodinamiche, e tanta fantasia. Lanciato via internet lo scorso settembre, il concorso di design Peugeot ha ora un suo vincitore. E un prototipo realizzato quasi per intero.
Da vedere assolutamente, a Ginevra, stand Peugeot.Prima di tutto facciamo chiarezza sul nome: 4002 non è la cilindrata. In verità non è chiaro a cosa si riferisca. Dovrebbe indicare in un gioco di numeri la modernità del progetto, un’auto migliaia di anni più avanti di quelle odierne.
Chapeau dunque a Stephan Schulze, designer di origine tedesca, che con questo prototipo si è aggiudicato il concorso di design Peugeot, lanciato on line dalla Casa francese. Tema per il 2002: una Peugeot retrofuturista. Eccola allora.
Musa ispiratrice è la Peugeot 402 (anno di nascita 1938), una sportiva che ha nel DNA gli elementi essenziali del design futuristico: muso lungo, ruote carenate, abitacolo tutto dietro e posteriore aerodinamico. La 4002 riprende questi concetti e li estremizza con il gusto di oggi.
Elementi portanti sono le due grandi calandre gemelle, una del radiatore e l’altra nel retro, raccordate tra loro da due fascioni cromati che attraversano paralleli tutta l’auto, in senso longitudinale, con funzione di montante. Il design bifronte si replica con i gruppi luce, anteriori e posteriori, perfettamente identici tra loro; un gioco di specchi che rende arduo capire dove sia il davanti e dove il dietro.
Incorniciati in un ampio bordo cromato anche il parabrezza e il lunotto, attraversati entrambi da un tergicristallo cromato posizionato verticalmente e tale da far sembrare entrambi separati, come nella 402 del 1938 e in tutte le altre auto dell’epoca. A sottolineare ulteriormente l’effetto rétro contribuisce anche il bordo bianco dei pneumatici e la colorazione scura dei parafanghi, del cofano motore e del tetto, in contrasto con il chiaro delle portiere e del resto della fiancata.
Ovviamente rétro è anche l’apertura delle portiere, incernierate posteriormente, e gli enormi sfoghi laterali, che rendono estremamente sportivo l’insieme. Come un leone acquattato, secondo l’idea di Stephan Schulze, dove il frontale ampio e aggressivo che si riduce al centro per poi tornare possente, rappresenta la testa e il corpo del re della foresta.