Assicurazioni: tutto ciò che si deve sapere sull’indennizzo diretto

assicurazioni.jpgDallo scorso Febbraio sono scattati gli indennizzi diretti per i sinistri stradali e in teoria dovrebbero venir meno i litigi tra le due parti perché a pagare i danni non sarà più l’assicurazione di colui che ha danneggiato, ma verranno pagati direttamente dalla propria Compagnia d’assicurazione. Però ci sono alcuni punti da conoscere per inviare una corretta richiesta di risarcimento.

L’APPLICAZIONE
Il risarcimento diretto scatta quando avviene un sinistro tra due veicoli a motore con targa italiana, dove per i danni subiti ai passeggeri, la richiesta di risarcimento va presentata all’assicurazione in cui tali persone viaggiavano. La procedura non scatta per incidenti all’estero, con incidente tra più di due veicoli, incidenti in cui è coinvolto un ciclomotore non dotato della nuova targa e per gravi danni al guidatore per i quali si deve utilizzare la procedura ordinaria.

CONSERVATE LA PROVA
Una volta fatta la richiesta di risarcimento alla vostra assicurazione, fatevi rilasciare una ricevuta timbrata dal vostro agente oppure spedite la richiesta con raccomandata con ricevuta di ritorno che proverà l’avvenuta richiesta in caso di contestazione.

PER COSA VI PAGANO
L’assicurazione paga per i danni al veicolo, eventuali danni al guidatore (fino al 9% di invalidità) e danni a cose trasportate appartenenti all’intestatario dell’auto o al guidatore.

IL MODULO BLU e LE FIRME
Al contrario di come molti possono pensare, è utile ma non necessario: serve per spiegare la dinamica dell’incidente ma basta che contenga le informazioni fondamentali: targhe dei due veicoli coinvolti, data e descrizione dell’incidente e nomi di assicurati e Assicurazioni. Per quanto riguarda le firme dei due automobilisti, queste sono utili ma non necessarie, se però sono presenti entrambe è meglio perchè indicano l’accordo su chi ha la colpa e ciò accorcia i tempi del rimborso.

COME FARE LA RICHIESTA
Dividete la richiesta di risarcimento alla vostra compagnia in tre sezioni: la prima parte con i dettagli dell’incidente, la seconda parte con la descrizione dei danni alle cose e una terza parte che descrive i danni al guidatore (se ci sono stati). Potete trovare il modulo cliccando qui.

I TEMPI DI RISARCIMENTO
Una volta ricevuta la richiesta, la vostra Assicurazione deve farvi un’offerta di risarcimento entro 30 giorni per danni al veicolo e alle cose (se il modulo blu è firmato da entrambi i guidatori), 60 giorni se il modulo blu non ha entrambe le firme o non è stato inviato e 90 giorni se il guidatore ha ha riportato danni. State molto attenti ai dati inseriti nel modulo Blu perchè se manca qualcosa il conteggio partirà da quando l’Assicurazione ha i dati completi.

I CERTIFICATI MEDICI
Per le lesioni al guidatore, se ci sono, potete richiedere la visita di un medico legale: tali spese vi verranno rimborsate.

EVENTUALI CONTESTAZIONI
Se non siete soddisfatti dell’offerta fatta dalla vostra Assicurazione, dovete scrivere un reclamo preciso e dettagliato all’ISVAP. Meglio di ciò è avvalersi di un esperto di infortunistica o un avvocato a cui sarete voi personalmente a dovergli pagare la prestazione perchè la vostra assicurazione non vi deve più pagare un legale. In alternativa a ciò potete ricorrere alla “conciliazione” fra Ania e alcune associazioni dei consumatori: un commissione esaminerà il tutto per cercare di arrivare ad un accordo sul rimborso (dovete essere iscritti a una delle associazioni che aderiscono all’iniziativa).

1 commento su “Assicurazioni: tutto ciò che si deve sapere sull’indennizzo diretto”

  1. Intervista su Gente Motori – Indennizzo diretto:se lo conosci limiti i danni

    http://www.stefanomannacio.it/2007/09/18/intervista-su-gente-motori-indennizzo-direttose-lo-conosci-limiti-i-danni/

    Data: 18 Settembre 2007 Argomento: Stampa-Interventi, Comunicati e Prima Pagina.
    Gente Motori, rivista controcorrente rispetto alla propaganda imperante, pubblica in primo piano una nostra intervista dal titolo “Indennizzo Diretto se lo conosci limiti i danni” (pdf 840kb) che fa seguito a “Indennizzo diretto: una mezza bufala“. Per ulteriori approfondimenti leggere anche “Indennizzo Diretto sotto tiro” e “Indennizzo diretto: il dietrofront degli entusiasti“

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