Prosegue nel campo delle energie alternative l’evoluzione del marchio svedese che nella sua storia ha sempre mantenuto uno stretto legame con il mondo dell’aeronautica. La Saab infatti non interrompe il suo cammino nel settore dei combustibili a basso impatto ambientale. Adesso come diretta conseguenza del grande successo della 9-5 BioPower, il veicolo flex-fuel più venduto in Europa, cresce la gamma delle BioPower allargandosi al modello 9-3 nelle sue varianti Sport Sedan, Sport Hatch e anche Cabriolet.
L’obiettivo è quello di liberarsi definitivamente dalla dipendenza del petrolio, sostituendolo con l’etanolo, un carburante che necessita solo di alcune modifiche tecniche sui motori alimentati solitamente a benzina.La notizia di questa espansone della gamma, verso una mobilità sostenibile, è arrivata in concomitanza con un deciso restyling del modello 9-3 che deve molto delle sue linee moderne e spigolose alla “Aero Xâ€, eletta Concept Car of the Year.
Cambia soprattutto il frontale, ora più importante e aggressivo, un connubio perfetto di eleganza e dinamismo, grazie ad una nuova calandra che si abbina al profilo cromato dei fendinebbia, integrati nel fascione basso del paraurti ai lati della presa d’aria, oltre a nuovi gruppi ottici che seguono la linea di cinta della fiancata.La grande novità per la media del marchio scandinavo rimane però l’evoluzione al concetto BioPower che assicura maggiori prestazioni e minori emissioni di CO2 di origine fossile.
Grazie al turbocompressore, Saab BioPower è l’unica flex-fuel reperibile sul mercato che sia in grado di garantire la soddisfazione di una guida ecologica, abbinata a potenza e prestazioni superiori.
Utilizzando la miscela E85 (85% bioetanolo / 15% benzina), il motore BioPower 1.8T dispone di una potenza superiore del 17% (175 contro 150 cavalli) e di una coppia maggiore del 10% (265 contro 240 Nm), garantendo un notevole incremento di prestazioni, rispetto alle versioni alimentate a benzina.
Il bioetanolo è venduto in Svezia ed in molti Paesi europei con la miscela E85. Purtroppo però, in Italia, dovremo ancora attendere per usufruire di questo combustibile ecologico, a causa dell’assenza di una capillare rete di rifornimento.
Stefano Semeraro
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