Dopo l’intervista di Felipe Masse ecco anche ciò che il campione del mondo, Fernando Alonso, ha rilasciato alla stampa britannica più in particolare al Daily Mail. Ha parlato sulla fase di rinnovamento che sta vivendo dopo il passaggio dalla Renault alla McLaren, dove si appresta a difendere in un contesto totalmente nuovo il doppio titolo iridato conquistato nel biennio 2005-2006.
La stagione 2007:
“In Formula 1 non si sa mai cosa riserva il futuro: quest’anno avremo nuove regole, nuove vetture e nuove gomme e anche rimanendo nella stessa squadra non esiste alcuna certezza di continuare ad andar bene e quindi cambiare team non e’ un rischio cosi’ grande. Nella mia vita e nella mia carriera ho avuto costantemente bisogno del cambiamento. Alla Renault ho avuto modo di capire la vettura, di conoscere il mio lavoro e familiarizzare con la gente, ma e’ un copione che ho ripetuto piu’ volte. E’ stato come mangiare lo stesso piatto tutte le sere ed a venticinque anni mi sono sentito ‘vecchio’; adesso invece mi sento di nuovo giovane, in quanto ho un nuovo lavoro, una nuova macchina e interagisco con persone differenti. Sono fortunato, perche’ sono passato da un team buono ad uno che lo e’ altrettanto. La decisione l’ho presa nel 2005, senza sapere che McLaren avrei trovato nel 2007: adesso sono certo che disporro’ di una buona vettura”.
Tre titoli mondiali:
“Voglio vincere tre titoli. Vincerne uno puo’ significare che si e’ potuto disporre della migliore vettura sulla griglia. Vincerne due e’ un gran successo, ma per vincerne tre…Tutti i grandi nomi della F1, ovvero tutti quelli di cui ci ci ricordiamo, hanno vinto tre o piu’ titoli iridati. E se mi chiedete cos’e’ piu’ importante fra conquistare tre titoli con la Renault o farlo con due squadre differenti, allora la mia risposta e’ scontata. Anche mia nonna puo’ capire quanto e’ meglio essere campione del mondo in due vetture differenti con due squadre diverse e quindi il cambiamento e’ sempre stato nel mio programma”.
Il sogno McLaren:
“Quando ero ragazzo, i miei eroi erano Alain Prost e Ayrton Senna, ed io li ho visti guidare per la McLaren. Anche le mie vetture giocattolo erano delle McLaren e quindi essere un loro pilota e’ un sogno che diventa realta’…sono cosi’ felice di essere qui. Se fossi stato un calciatore, allora avrei voluto giocare nel Real Madrid, la squadra che sostengo e che amo. Guidare per la McLaren e’ come il giocare per il Real Madrid”.
Campione del mondo:
“Anche se quest’anno finiro’ settimo, saro’ un pilota migliore, in quanto avro’ sulle spalle un’altra stagione di Formula 1. Adesso mi sento piu’ fiducioco e totalmente felice della mia esistenza. A ventitre’ anni ero piu’ frustrato: ero giovane e talentuoso, ma tutti si aspettavano da me un titolo mondiale: questa cosa l’ho sentita, perche’ dovevo provarlo a me stesso ed agli altri. Adesso sono piu’ rilassato, non devo dimostrare niente a nessuno”.
La MP4-22 e la squadra:
“La mia prima volta con la vettura ero nervoso: non ero a mio agio perche’ avevo la sensazione che fosse lei a guidare me e non viceversa e poi non conoscevo nessuno. Adesso invece ho buone sensazioni con la vettura e mi sento integrato nella squadra, avendo lavorato per conoscere tutti i tecnici e i meccanici. Sono una persona che ama il rapporto con il prossimo, non solo sulle piste”.
Lewis Hamilton:
“E’ una una cosa molto positiva avere Lewis a bordo, sia per la squadra che per me. È molto giovane e pieno di talento e per questo motivo puo’ portare nuove idee a me ed alla squadra. Quando hai gia’ sette anni di Formula 1 alle spalle, come ho io, si corre il rischio di accomodarsi. Lewis porta freschezza ed un metodo differente e tutti noi possiamo imparare da lui. Credo proprio che mi manterra’ giovane! Per quanto ho visto di Lewis, ho potuto constatare che e’ abbastanza forte da comprendere totalmente quello che fa. Non ho niente da insegnargli. Sa condurre l’automobile ed e’ nato con il talento necessario: e’ gia velocisimmo e non c’e’ alcun dubbio che diventera’ una grande stella”.